Milo: Qui la Mafia ha casa!
Un quartiere abbandonato a se stesso dove si vanno ad arenare le speranze di chi ha dovuto rinunciare a casa sua e si è visto parcheggiato li, a ridosso del nulla ed attirato da un imbroglio chiamato casa. Sono molti, ormai moltissimi in un quartiere che si allarga sia nelle persone che nell’abbandono.
Strade di asfalto dove l’asfalto a tratti neanche si vede più, al suo posto il fango che fuoriesce da sotto quando piove e che si moltiplica ad ogni buca che si allarga. L’odore di piscio fuoriesce da chissà dove, talmente diffuso che sembra fare parte dello stesso respiro del quartiere.
Baracche sbilenche, costruite dai ragazzini e divorate dalla ruggine.
Milo è l’altra faccia di Trapani, la faccia trascurata e putrida che fa da contr’altare a quella luccicosa del centro storico su cui tanto si è investito e tanto si investirà.
Un groviglio di immondizia e di umanità alla deriva, senza più confini né leggi. E’ un caos, un cimitero di sogni infranti, una comunità di gente che ha smesso di sperare. Quasi un ghetto, dove il concetto di ceto ha preso il posto di quello di razza.
E’ un miscuglio di gente, quasi tutti provenienti da quel centro storico che sta rinascendo senza la maggior parte dei suoi figli, quelli un pò reietti. Sono arrivati qui, con una promessa in tasca: quella di non essere abbandonati, promessa rinnovata ad ogni tornata elettorale. Adesso il loro bagaglio è fatto di promesse non mantenute, di sogni infranti e di una rassegnazione disillusa.
Mentre chi comanda, scordando che invece è li per governare, si autocelebra elencando ciò che ha fatto, ma scordando di nominare chi ha trascurato sin dall’inizio del suo mandato. Mandato appunto, non investitura.. In un quartiere all’inizio della città di solito ci trovi un cartello di benvenuto, a Milo, periferia estrema di Trapani invece trovi scritto: qui c’è la mafia.