Non c’è pace per le auto aziendali
Per le aziende cambiano ancora i limiti di deducibilità per le auto aziendali, sempre più bistrattate dal fisco e sempre meno deducibili dal reddito d’impresa.
La legge di stabilità infatti prevede che a partire da questo 2013 un tetto massimo di deducibilità pari al 20%.
Questa nuova decisione influisce chiaramente sulla gestione dell’intero parco auto aziendale, poiché coinvolge tutte le spese che ruotano intorno alle quattro ruote: carburanti, manutenzione, assicurazione, bollo auto, ecc.
Fatte tutte le considerazioni tecniche, non si può non tentare di fare qualche calcolo in merito alla convenienza fiscale da parte delle imprese nel possedere delle auto.
Cominciamo con il dire che in caso di acquisto il costo fiscale massimo riconosciuto per un’autovettura è di € 18.075,99, considerato che la norma ci permette di dedurne solo il 20%, la quota deducibile ammonta a € 3.615,20.
Questa è la quota che lo stato ci permette di dedurre in quattro anni e cioè € 903,80 all’anno.
Se a questa quota deducibile annuale applichiamo ad esempio l’ires al 27,5% ci rendiamo conto che abbiamo un beneficio pari a € 248,55, una cifra assolutamente lontana dal poter essere considerata significativa.
Se ragioniamo solo in termini di Ires non esiste convenienza ad intestare un’auto all’azienda anche considerati i rischi di contestazioni e le eventuali complicazioni di gestione. Risulta chiaro come dal fisco non arrivano certo incentivi all’acquisto di auto.