I Grillini e la storiella dei 2.500 euro
TRAPANI, 5 OTT – La promessa Grillo ce la “vendeva” in ogni comizio. I politici “mangiano” troppo. Bastano 2.500 euro al mese, quanto un buon funzionario.
Tirendiconto.it è il portale che il Movimento Cinque Stelle, il partito personale di Beppe Grillo e Roberto Casaleggio, ha denominato un po troppo pomposamente “portale trasparenza”. Sul sito [VEDI QUI], che dire realizzato in maniera artigianale è pure eccessivo, sono indicati, per ogni deputato e senatore, i presunti redditi netti degli stessi, ed evidenziati i famosi bonifici di restituzione parziale delle indennità che gli stessi hanno effettuato quale “EROGAZIONE LIBERARLE A FAVORE DEL FONDO AMMORTAMENTO TITOLI DI STATO”.
«L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili» [QUI LINK DEL CODICE GRILLINO], oltre le spese, che, per ragioni di “trasparenza” nei confronti degli elettori, avrebbero rendicontato.
Siamo andati a controllare. Si chiama, questa, “operazione fiato sul collo” (speriamo che qualcuno non abbia il copyright sulla definizione).
Il sito, purtroppo, non è particolarmente aggiornato, e questo è già un “malus”. I dati, infatti, si fermano ai primi tre mesi di lavoro, ovvero al maggio 2013. Mancano, insomma, i dati degli ultimi quattro mesi.
E’ importante, dapprima, rilevare come, ad oggi, almeno per quanto riportato sul sito, i parlamentari a cinque stelle, avrebbero effettuato solo un bonifico di rimborso parziale delle indennità che, pertanto, come un qualsiasi parlamentare del PD o del PDL, continuano, per il resto, a far sostare nelle proprie tasche e nei propri conto corrente bancari.
Prendiamo, ad esempio, il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo, proprio perché trapanese, e quindi il più vicino al nostro territorio.
Dapprima, però, occorre che si rilevi a quanto ammonti la sua “paga base”.
Preleviamo, quindi, il dato dal sito ufficiale del Senato [QUI IL LINK].
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Ecco il risultato, eccetto ulteriori indennità di carica (Presidente di Commissione ecc), la sua indennità ammonta a:
Indennità parlamentare …..……………………………. euro 10.064,77
Diaria (¹)…..……………………………………………………. euro 3.500,00
Rimborso forfetario delle spese generali (²) ….. euro 1.650,00
Rimborso delle spese per l’esercizio del mandato (³) ….. euro 4.180
Totale mensile (Lordo) …..…………………………….. euro 19.394,77
NOTE: (¹) spetta a tutti i parlamentari, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno (vitto ed alloggio, insomma); (²) sostituisce e assorbe i preesistenti rimborsi per le spese accessorie di viaggio e per le spese telefoniche (³) E’ un rimborso che ha sostituito il preesistente “contributo per il supporto dell’attività dei Senatori”.
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Rileviamo, quindi, dal sito della “trasparenza” dei grillini che lo stesso Santangelo ha effettuato un solo bonifico, da 8.376,55 euro, lo scorso 24 giugno 2013 [LO VEDI QUI].
Dai dati proposti, prendendoli per buoni, i grillini non pubblicano le proprie buste paga, il senatore si trattiene un’indennità parlamentare netta di 3.395 euro al mese (ma non dovevano essere 2.500?) oltre che il rimborso delle spese documentate.
Il senatore Santangelo ci fa sapere, pure, che ha speso, solo per sè, nel periodo metà marzo-maggio [QUI IL RENDICONTO], circa 2.385 euro per vitto (in 75 giorni, ovvero 31,67 al giorno, nonostante egli possa pranzare alla “Bouvette” luogo notoriamente economico), 4.480 euro di alloggio (ovvero circa 1.800 euro al mese!), a cui si aggiungono 2.400 euro di cauzione sull’alloggio, nonché 3.429 euro di spese di trasporto e per trasferte istituzionali (benché lo stesso, come ricorda il sito del Senato, goda di una tessera personale che gli permetta di viaggiare a spese dello Stato su aerei, treni e navi).
Infine, il sen. Santangelo c’informa di aver speso, ma solo per i mesi di aprile e maggio 2.581 euro al mese per il proprio portaborse nonché 1.526 per tre consulenze.
Anche sulle spese dobbiamo, però, stare in fiducia; non vengono pubblicate le ricevute, neanche quelle più grosse, come la busta paga del portaborse o il contratto d’affitto.
Per ragioni che poco s’accordano colla “trasparenza”, infine, non vengono neeanche pubblicati i nomi tanto del portaborse quanto dei consulenti.
Di certo Santangelo non è il senatore meno costoso alla Collettività. Rileviamo, solo a titolo d’esempio, che la senatrice pentastellata Vega Colonnese, nello stesso periodo, ha rimborsato allo Stato oltre 12 mila euro. Naturalmente la Colonnese ha rinunciato al portaborse personale, apparso necessario, invece, a Santangelo.
Va ancora meglio il deputato nisseno Azzurra Cancellieri che ha restituito, in 3 mesi, oltre 13 mila euro, nonostante abbia portaborse ed alloggio.
Ma Santangelo non è certo il peggiore. Il senatore Fabrizio Bocchino, ad esempio, palermitano ma trapanese d’origine, ha rimborsato poco meno di 7 mila euro.
Naturalmente il suo costo risulterà sempre inferiore a quello del PD-PDL, ma di gran lunga superiore a quello Mario Sberna, deputato eletto in “Scelta Civica” che, per se, trattiene, effettivamente, appena 2.500 euro al mese [VEDI QUI LA RELAZIONE] e [VEDI QUI IL CONTO CORRENTE BANCARIO].
Insomma la sobrietà non è una peculiarità dei grillini, ma di qualunque uomo non abbia il denaro come proprio Dio.