La discesa della croce
La settimana Santa a Trapani non è solo “Processione dei Misteri” anche se bisogna ammettere che questa processione rappresenta il vertice dei riti che si svolgono in città durante questi periodo.
Più volte si è detto di come i Misteri stiano perdendo sempre più la loro connotazione legata alla fede e ne stiano acquisendo sempre più una legata alla tradizione e al folklore. C’è però una tradizione che ancora oggi conserva tutto il suo significato religioso ed è ancora strettamente connaturata con la fede: essa affonda le sue radici nella storia trapanese più antica, si tratta della liturgia della “Deposizione del Cristo dalla croce”.
In una città tutta presa dalla processione dei Misteri, nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, nella Chiesa di Santa Maria del Gesù a Trapani, si può ancora assistere a questa toccante liturgia.
Di origine medievale, essa è ispirata ad una ritualità più intima e fortemente caratterizzata dalla fede.
In una chiesa buia e priva di candele, con la luce solare penetrante dalle vetrate della navata centrale si svolge questa suggestiva manifestazione.
Essa verte principalmente sulla meditazione delle sette parole di Gesù in croce:
- Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno
- oggi sarai con me in paradiso
- Donna, ecco tuo Figlio
- Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?
- Ho sete
- Tutto è compiuto
- Padre, nel tue mani raccomando il mio spirito
Ispirata anticamente dai Francescani osservanti, viene negli ultimi anni praticata dai fratelli laici che staccavano dalla croce le braccia del Cristo per riporlo in un bianco lenzuolo listato a lutto, a cui segue la processione per le navate della chiesa, l’adorazione di Gesù Morto, l’ascolto della parola e le preghiere, il rito si conclude con il bacio dei fedeli ai piedi del Cristo Morto.
Il suo momento culminante consiste, appunto, nella deposizione di un Cristo la cui statua è dotata di un meccanismo atto a farli chinare la testa, nonché di braccia snodabili all’altezza delle spalle.
L’importanza di questa liturgia era tale che la stessa Processione dei Misteri di Trapani, poteva prendere avvio solo dopo essersi conclusa la “Discesa”.
Oggi, la contemporaneità dei due rituali, dovuta al continuo anticipo sull’orario di uscita dei “gruppi sacri”, ha finito per occultare non poco una funzione riservata ormai a pochi fedeli.
Per chi volesse però ritrovare quell’atmosfera di riflessione interiore, in vista della Pasqua, tipica del Venerdì Santo, non c’è posto migliore: un’occasione per meditare sulla propria fede.