Fabbrica di consenso e anche di altro
Il modo di fare “politica”, oggi, spesso, non è molto lontano, nei fatti, da quello di ieri. Su come “ieri” amministravano certi “politici” ce lo spiegava, sette anni fa, il senatore Massimo Villone (DS) nel corso di una puntata della trasmissione “Report”. Villone «spiega come relazioni clientelari possano sussistere in un regime di piena legalità». Oggi, invece, sappiamo, ad esempio ad Erice, che esiste una “Fondazione Erice Arte”, costituita nel 2009, dalla prima amministrazione Tranchida, il cui vice presidente è Pier Vittorio Demitry, come si rileva dal sito della “Fondazione”, che …
… oltre ad essere stato candidato, a fianco del sindaco Tranchida, nel 2012 (107 voti), riceve legittimamente un appannaggio di 6mila euro annui. La “Fondazione” ha, da due anni, un bilancio in perdita, [-40.892 euro nel Bilancio 2012, dopo un -37.208 nel 2011] ma ciò non impedisce di mantenere tanto l’appannaggio, quanto ad un “Direttore Artistico”, sig.ra Giulia Viviano (6mila euro annui), e ad un Sopraintendente, dottor Giuseppe Butera (forse l’ex direttore generale APT ?) con 10mila euro annui.
Non si sa da chi e sulla base di che criterio “selezionati”. Come non è chiaro come sono stati selezionati consulenti fiscali (3.800 euro), revisori dei conti (3.400 euro), personale dipendente (12mila euro) e altre non meglio definitive spese di “gestione” del Castello (30 mila euro). Dal Bilancio di Previsione 2012 della “Fondazione”, si rileva che la stessa ha ricavi derivanti, in parte direttamente dal Comune di Erice (quota sociale 15mila euro ed un contributo 30mila) e in parte dagli incassi dell’ingresso del “Castello di Venere” e dal Museo “Cordici”(100mila euro). Somme che si spendono in tanti rivoli.