Disinteresse verso la campagna elettorale
La campagna elettorale per le elezioni politiche, benché già abbondantemente avviata, non presenta momenti di particolare interesse.
Forse perché la gente, abituata col sistema maggioritario, non riesce più a comprendere gli “scontri” all’interno delle stesse coalizioni, motivati dalla ricerca di uno 0,1% di peso in più rispetto ai compagni di coalizione.
Forse perché il nuovo sistema elettorale voluto dal centrodestra, che ha soppresso il diritto ad indicare la preferenza, svuota la campagna di quel “sano” agonismo fra i candidati alla ricerca dell’ultimo voto necessario alla propria elezione.
Forse perché troppo spazio si sta dando allo scontro “personale” tra i leader dei due schieramenti, Berlusconi e Prodi, e poco ai programmi delle due coalizioni.
Forse perché i programmi dei due schieramenti sono eccessivamente sintetici, l’uno, quello da venti pagine del centrodestra, o eccessivamente prolissi, l’altro, quello da duecentottantuno pagine del centrosinistra.
Forse perché la gente non crede più di tanto, dopo la favoletta del “contratto con gli italiani” proposto nel 2001 da Berlusconi, alle “promesse” dei politici.
Forse …
Certo è, invece, che queste elezioni sono determinanti per il futuro di questo Paese, dei nostri figli e i dubbi non possono sfociare nell’astensione.