Una poltrona per … una
Le vicende sull’inadeguatezza della gestione dell’Area Marina Protetta delle Egadi, sui risultati, che mostrano “lacune paurose”, si intreccerebbero con le violazioni delle norme, stabilite dal Ministero, sui requisiti per lo svolgimento dell’incarico di Direttore dell’Ente gestore. Lucio Antinoro, capogruppo consiliare del centro-sinistra al Comune di Favignana, parla chiaramente di “Mortificazioni che i cittadini delle Egadi hanno subito in conseguenza della nomina, tutta politica, della signora Liliana D’Angelo a direttore dell’AMP Isole Egadi”.
Aggiungendo subito dopo “Siamo diventati lo zimbello d’Italia”. Dell’Area Marina protetta egadina “si parla in tutto il mondo grazie soprattutto alle traduzioni in inglese maccheronico della cartellonistica installata dall’Ente gestore”. Lucio apre subito la sua capiente borsa ed esce la lettera del 20 gennaio 2005 scritta dall’avvocato Lima, presidente della Commissione Riserva, dove si contesta alla Direzione, per l’appunto, che “… il significato in lingua inglese smentisce quanto prescritto in italiano, soprattutto con riferimento alle attività consentite …”.
Al gruppo consiliare del centro-sinistra non va giù il licenziamento del precedente Direttore della Riserva, il biologo favignanese Francesco Bertolino, deliberato dal sindaco Gaspare Ernandez, senza giustificazione alcuna, per fare posto alla ragioniera trapanese Liliana D’Angelo. Il sindaco “asparino vostro” aveva vinto le elezioni al grido “Le Egadi agli egadini” per poi comportarsi in maniera assolutamente contraria …
Per Antinoro “Chi ha avuto modo di seguire le vicende … si è reso conto dell’assoluta trasgressione di Leggi, Decreti, Direttive Ministeriali; risultando non peregrina l’ipotesi secondo la quale si sta assoggettando tale Istituzione ai soli interessi politici ed agli uomini riconducibili alla Lista Libertà” del senatore D’Ali.
Benché il sindaco Gaspare Hernandez dichiari, sui vari decreti di nomina del nuovo Direttore che, nel tempo, si sono succeduti, che “stante la particolare funzione è necessario che il Direttore della Riserva sia un professionista altamente qualificato”, anche in riferimento all’art. 7 del D.Lgs. 165/2001, che prevede che “le pubbliche Amministrazioni possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata esperienza”, risulta ben evidente come l’attuale figura apicale della Riserva non sia proprio in possesso di alcuna alta qualifica, e, tanto meno, di alcuna provata esperienza.
A confermare ciò basterebbero solo due esempi: la revoca del precedente incarico a Presidente della CEPLA Spa per avere “violato le norme che disciplinano la costituzione dell’Assem-blea, ed impedito il corretto funzionamento dell’Organo assembleare”. Oppure la vicenda del 12 agosto 2003, quando la Direttrice “è stata colta in reato per aver buttato l’ancora in area protetta, nella zona di Marettimo, operazione vietata e rilevata dalla Capitaneria di Porto dell’isola.”
In realtà, al Comune, è pure giunta una nota, datata 12 gennaio 2005, del Ministero dell’Ambiente, che, in merito al rapporto intrattenuto dal Comune colla D’Angelo, dichiarava “non si può fare a meno di rilevare che la procedura non risulta conforme … in particolare si evidenzia che non risulta agli atti il possesso dei requisiti personali previsti”.
Concludendo che quindi il contratto “deve ritenersi pertanto privo di qualsiasi efficacia giuridica”.
A questo punto a Lucio Antinoro viene da domandarsi “a quale titolo la signora D’Angelo occuperebbe ancora il posto di Direttrice della Riserva” ed “con quali fondi verranno pagate le sue eventuali prestazioni, stante la decadenza emanata dal Ministero”? … Forse il consigliere Antinoro non è informato che i sindaco Hernandez ha assegnato una laurea ad honorem in biologia alla Liliana.