Vito Dolce ricorre al Tribunale: voglio Giustizia!
Dopo aver visto il suo primo ricorso bocciato dal TAR, Vito Dolce, ex-presidente della SAU, scacciato dall’azienda dal sindaco Fazio per presunte “irregolarità” gestionali, si è rivolto alla CGA, la Commissione di Giustizia Amministrativa per chiedere l’annullamento del provvedimento.
Nel ricorso Dolce ribadisce la propria tesi, già proposta al TAR, ovvero “i tre provvedimenti di revoca sono viziati da eccesso di potere per sviamento di interesse pubblico”.
L’ex-Presidente asserisce d’aver “provato doentalmente, per mezzo della registrazione della conversazione intercorsa il 16 gennaio 2005, che il sindaco di Trapani ha utilizzato il pubblico potere di revoca per interessi personali o politici, e comunque per fini assolutamente estranei a quelli per il quale il potere stesso gli è stato attribuito”.
Vito Dolce ricorda, nel ricorso, come il sindaco, in occasione della conversazione registrata, abbia affermato “io sono costretto a prendermela con lei, nonostante non abbia nulla contro di lei … o io , lunedì mattina, ho le dimissioni [di Scontrino, amministratore dell’ATO Rifiuti, amico di Dolce ed in rotta con Fazio] qua davanti, o lei martedì mattina …”.
A conforto della propria tesi Dolce sottolinea come “il primo provvedimento di revoca, succintamente e frettolosamente motivato, sia stato emesso mercoledì 21 gennaio, cioè soltanto un giorno dopo il martedì mattina che il sindaco aveva assegnato come termine per l’esecuzione della prestazione illegittimamente richiesta”.
Per Dolce, quindi, non esistono vere “irregolarità” a lui, o comunque a lui solo, imputabili, in quanto i compiti gestionali erano da lui condivisi col Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda e col Segretario, Organi non raggiunti da alcun provvedimento del sindaco.
Dolce conclude il ricorso affermando come sia “sintomatico che, prima dell’episodio che ha portato alla revoca, nessuna contestazione fosse mai stata effettuata dal sindaco all’attività gestionale e nessuna inefficienza fosse mai stata prospettata”.
Fazio, che respinge le accuse dell’ex-collega di partito Dolce, ha, con delibera n. 14 dello scorso 17 gennaio, dato incarico all’avv. Pitruzzella di resistere in giudizio.