Caradonna: il Consiglio costa troppo
PACECO – Al Comune di Paceco, da qualche tempo si discute di tagliare il costo dei gettoni di presenza in Consiglio.
«Ma il costo maggiore, secondo me, è il costo che il Comune va a pagare alle Amministrazioni, dove molti di noi consiglieri vanno a lavorare, perché assentarsi dal posto di lavoro tu non perdi niente».
«Però condanni fortemente il Comune a pagare, perché poi le Amministrazioni, i datori di lavoro diciamo, dove ognuno presta lavoro, si rifanno, ti pagano lo stipendio, ti pagano gli emolumenti dovuti, compreso quelle che sono le cose assistenziali che ogni dipendente ha diritto, e poi lo carica sul Comune».
La denuncia di questi costi “occulti” della politica è di Nicolò Caradonna (consigliere di “Progetto per Paceco”).
Somme, alle quali, spiega Caradonna, vanno aggiunti i rimborsi ai datori di lavoro per le ore di assenza dal lavoro.
La soluzione, per il consigliere di maggioranza Nicolò Caradonna, per tagliare veramente, al di là degli annunci, i “costi della politica”, è quella di «Abolire tassativamente quelle che sono le Commissioni nelle ore mattutine, e farle addirittura la sera, quando ognuno di noi è libero da eventuali lavori e non va a costare, in questo caso, all’Amministrazione. Pretendo, anzi, che tutte le Giunte, i Consigli comunali, le Commissioni siano fatti fuori dagli orari di lavoro».
«Io ricordo – conclude Caradonna – che un assessore, nell’arco di quattro mesi, ha fatto sborsare al Comune la modica cifra di 10 mila euro. Somma che un consigliere comunale, coi gettoni di presenza, forse in 5 anni nemmeno li prende» [anche l’ass. Incambisa: 4.849 euro in tre mesi rimborsati al CAF ACS di Trapani].