Carlo Sammartano: Antenne, siamo in pericolo!
Sembra proprio che nessuno a Erice si interessi alla salute dei cittadini. Tutti tranne uno: l’avvocato Carlo Sammartano, difensore civico della Città della Scienza ha fatto della lotta all’inquinamento elettromagnetico quasi una ragione di vita.
Aveva provato a far rimuovere le antenne denunciandone la collocazione abusiva, ma da quest’orecchio Sanges ha fatto finta di non sentire.
Adesso ci riprova, percorrendo un’altra strada, quella dell’esposto alla Procura della Repubblica.
La sua però non è una fissazione, ma una preoccupazione sincera che, dati alla mano, ha ben ragione di esistere.
I dati, infatti, parlano chiaro: con comunicazione datata 7 luglio 2005 infatti, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) ha precisato che i rilevamenti effettuati tra il 9 e il 26 luglio 2004 nel territorio comunale di Erice (presso l’Hotel Ermione) evidenziano un valore di emissione massimo pari a 10,6 V/m e medio di 9,31 V/m a fronte di un valore limite fissato dal Decreto Ministeriale 8 luglio 2003 pari a 6 V/m.
Questo non è un dato isolato ma l’ultimo in ordine di tempo: precedenti ad esso sono quelli del 2001 ad opera del Laboratorio Chimico di Igiene e Profilassi preso l’Azienda Usl n. 9 di Trapani (superamento del 50% dei limiti previsti dal DM 381/98) e quello del 15 aprile 2003 dell’A.R.P.A. Sicilia (anch’esso accertante il superamento dei limiti di legge).
Della questione è stato anche avvisato il Ministero delle Telecomunicazione che però dichiara con nota n. 7513 del 7 maggio 2004 di non poter intervenire a causa della mancata adozione della Regione Sicilia del Piano di Risanamento previsto dalla legge 36 del 2001.
Intanto nel territorio continua a persistere uno stato di inquinamento a cui la popolazione è quotidianamente esposta e nessuna iniziativa viene adottata dalle competenti Autorità amministrative per la riduzione delle emissioni.
L’ultima rilevazione fatta dall’A.R.P.A. (luglio 2004) doveva essere il preludio all’istituzione di un tavolo tecnico (almeno questo dichiarava l’Assessorato al Territorio e Ambiente della Regione Sicilia) ma intanto è passato un altro anno senza che nessuno si sia fatto sentire.
Per tutte queste ragioni il Difensore Civico di Erice ha deciso di passare ad un’azione più drastica e, nelle sue speranze, più incisiva: un esposto alla Procura della Repubblica il cui scopo è quello di verificare se sussistono eventuali illeciti penali, e specificatamente quelli previsti dall’art. 674 del codice penale (“…chiunque provochi emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti … a molestare persone … è punito con l’arresto sino ad un mese...”).
Forse, così facendo, si riuscirà a ripristinare la legalità e soprattutto uno stato di sicurezza sulla salute pubblica da troppo tempo sottovalutata.