Peppe Pellegrino sulla condanna del sindaco
Debbo rilevare che il Sindaco ha giustamente preteso che in tutte le nomine venissero esclusi tutti coloro che avessero anche un semplice procedimento in corso con la giustizia o un semplice avviso di garanzia, non una condanna anche di primo grado, e ciò per adottare sempre i principi di legalità e trasparenza, non formale, ma sostanziale. Allora non si può non rilevare che per coerenza ciascuno di noi deve essere rigoroso con se stesso prima di pretenderlo dagli altri.
Ma queste esperienze penso che debbano insegnare qualcosa a tutti e il Sindaco ha dichiarato che “nei toni ho capito di dovere essere più prudente”. In realtà, però, mi sembra che assume sempre gli stessi atteggiamenti ogni qual volta ci si permette di non essere d’accordo con lui o di criticarlo.
Infatti è del giorno dopo la sentenza, cioè 8 marzo, una lettera indirizzata a tutti i dipendenti comunali in riferimento ad un articolo comparso su ”Domani Liberi” nella quale, a mio avviso l’autore, usando le sue parole, ribadisce quale è il pensiero del Sindaco nei confronti dei dipendenti comunali e di come vorrebbe che funzionasse un comune, cosa che viene puntualizzato nella stessa lettera.
Quindi non ritengo che l’autore per questo meritava di essere additato come una persona pericolosa che si diverte a pubblicare “notizie false e diffamatorie” e almeno in questo caso non credo ci siano.
Da quello che mi è dato sapere si tratta di un lavoratore che si diletta a seguire le vicende della città e attraverso gli scritti ritiene di dare un suo modesto contributo segnalando soprattutto gli aspetti negativi con lo scopo che ciò possa servire a migliorarli. Cercando di svolgere questo ruolo, non adottando la necessaria prudenza, si può incappare in spiacevoli inconvenienti di cui si deve rispondere.
Se non si accetta questo vuol dire che non si vuole una informazione libera, ma che si vuole solo una stampa sotto tutela e asservita al potere.
Ritengo che è compito soprattutto degli amici segnalare gli aspetti e atteggiamenti negativi che ognuno possiede perché possano servire di insegnamento per il futuro, a meno che uno non pensa di essere perfetto e di avere sempre ragione.
[articolo di: Peppe Pellegrino]