La denuncia: l’Amministrazione Sanges è inefficiente
L’avvocato Carlo Sammartano è il Difensore Civico di Erice, il suo compito è quello di vigilare sul comportamento dei pubblici uffici, al fine di garantire la legalità ed il buon andamento dell’amministrazione. Anche quest’anno, come suo obbligo, peraltro, ha presentato la relazione annuale della sua attività. Noi – in esclusiva – l’abbiamo intervistato. Dalla sua relazione esce fuori un quadro piuttosto fosco dell’attività, forse sarebbe più corretto dire dell’inerzia, dell’Amministrazione Sanges.
Avvocato, dall’inizio del suo mandato, lei si batte, in particolare, per la regolarizzazione delle antenne radio-televisive di Piano delle Forche, ad Erice Vetta. Ci spieghi i termini tecnici ed ambientali della questione.
Occorre, inizialmente, segnalare l’inerzia dell’Amministrazione del sindaco Sanges nell’attivare i doverosi procedimenti di rimozione delle antenne radio-televisive abusivamente istallate in località Piano delle Forche, una zona, tra l’altro, sottoposta a vincolo ambientale.
Entrando nel merito, la massiccia presenza delle antenne radio-televisive in Erice vetta comporta, tra l’altro, il serio rischio di pregiudicare la salute pubblica. Il 2 maggio 2002, infatti, l’ARPA Sicilia ha effettuato dei rilevamenti con i quali è stato appurato che presso il sito dell’Hotel Ermione il valore delle emissioni elettromagnetiche è superiore ai limiti previsti dal D.M. 381/98. Pure nelle rilevazioni del successivo 15 febbraio 2003, effettuate, questa volta, a cura dell’ARPA provinciale di Trapani, è stato confermato il preoccupante dato.
Quali sono state le sue azioni volte alla soluzione della vicenda?
Intanto, constatato il disinteresse dell’Amministrazione di centro-destra per la tematica, ho formalizzato un esposto alla Procura della Repubblica di Trapani, per verificare se siano configurabili ipotesi di reati urbanistici od altri illeciti aventi rilevanza penale, avuto riguardo della circostanza che le antenne sono poste su fondo facente parte del patrimonio disponibile comunale.
Quindi, lo scorso 6 aprile 2004, ho scritto all’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente chiedendo l’attivazione dei procedimenti di riduzione in conformità. Il successivo 7 giugno l’Assessorato ha disposto l’istituzione di un tavolo tecnico per adottare i consequenziali provvedimenti.
Per arrivare dove?
Alcuni propongono di individuare un nuovo sito per le antenne. Io ritengo più credibile e semplice giungere a sostituire la selva di antenne con un unico pilone che abbatta l’inquinamento paesaggistico, e che rispetti le norme urbanistiche (licenza edilizia), fiscali (pagamento di un equo canone demaniale) ed ambientali (rispetto limiti emissioni elettromagnetiche).
Cambiamo argomento. Lei si è occupato, altresì, di un grave caso di cattiva amministrazione, di sperpero di danaro pubblico, di violazione delle norme sui contratti d’appalto. Stiamo parlando della vicenda ENEL/SOLE, ovvero della manutenzione dell’illuminazione pubblica in assenza di un valido contratto d’appalto. Quali sono i termini della vicenda?
A seguito di una mia indagine, ho appurato che l’Amministrazione comunale sostiene una spesa annua di circa 100.000 euro per tenere in perfetto stato di manutenzione 1.900 pali elettrici di proprietà comunale, mentre eroga a favore della società ENEL/SOLE l’esosa somma di circa 239.000 per assicurare l’efficienza di altri 2.000 impianti di proprietà Enel.
La storia, però, va avanti da tempo …
Si, l’esosa spesa destinata alla manutenzione degli impianti ENEL viene erogata da circa vent’anni, in base ad una obsoleta convenzione stipulata il 28 settembre 1987, e che sarebbe tutt’oggi efficace in base ad una clausola di tacito rinnovo.
Ma il problema, quindi, dove sta?
Intanto, l’art. 6, secondo comma, della legge 537/93 vieta espressamente il rinnovo tacito dei contratti delle pubbliche amministrazioni aventi per oggetto la fornitura di beni e servizi. E’ evidente che con la definizione di un nuovo bando pubblico d’appalto il Comune potrebbe ottenere un prezzo più vantaggioso per la comunità.
Poi c’è il problema di conoscere l’effettiva titolarietà della proprietà dei pali elettrici. Nel corso degli anni è aumentato il numero dei pali di asserita proprietà ENEL, quando, invece, è pacifico che la spesa per l’installazione degli impianti sia sopportata per intero dal Comune, almeno negli ultimi dieci anni…
Insomma sopportiamo una spesa esosa, per pali che già, forse, sono nostri da anni… Ma almeno l’ENEL fornisce un corrispettivo?
Considerato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la maggior parte dei pali elettrici, non pare che sia rispettato un rigoroso programma di manutenzione ordinaria…
Certo è assurdo che ci se ne accorga solo dopo vent’anni… Ma la sua azione ha ottenuto qualcosa?
Dal 17 giugno 2004, il funzionario responsabile dell’ufficio tecnico comunale – a seguito dei rilievi da me segnalati – ha sospeso i pagamenti in favore dell’ENEL/SOLE, preso atto degli inadempimenti contrattuali della società SOLE, dei gravi “errori” nel censimento dei corpi illuminanti presenti nel territorio, della possibile inefficacia della citata convenzione del 1987.
L’Amministrazione Sanges – purtroppo, notoriamente – lascia molto a desiderare. Il territorio comunale è particolarmente sporco, la raccolta differenziata dei rifiuti raggiunge percentuali irrisorie. In questo contesto il Comune ha probabilmente perso il finanziamento regionale per la costruzione di un’isola ecologica (C.C.R.).
Intanto occorre sottolineare come la raccolta differenziata dei rifiuti costituisca una opzione strategica fondamentale nella gestione integrata dei rifiuti che ispira il decreto legislativo n. 22/1997 (decreto Ronchi). Al fine di fronteggiare la situazione di emergenza determinatesi nella Regione Sicilia nel settore dello smaltimento dei rifiuti, ai Comuni era stato posto l’obbligo di dotarsi di Centri comunali per lo stoccaggio provvisorio dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata.
Già lo scorso 27 febbraio 2001 la Regione aveva diffidato formalmente il Sindaco di Erice a predisporre, in tempi rapidi, i progetti esecutivi per la realizzazione dei C.C.R. senza, tuttavia, che la stessa fosse evasa. Appreso che il 24 giugno 2003 sarebbero scaduti i termini per accedere al finanziamento regionale, solo il successivo 3 luglio, l’Amministrazione Sanges deliberava (Del. n. 94) di localizzare l’area ove realizzare il Centro comunale di raccolta, individuandola in località San Cusumano – zona, peraltro, doveva già risultare evidente alla Giunta, ha ben altra vocazione che quella di realizzare un Centro di tale specie -. E solo il 19 settembre veniva presentato alla Regione il progetto esecutivo, del valore di 350.000 euro.
Ma …
La procedura per l’accesso al finanziamento, tuttavia, non ha avuto esito fruttuoso poiché, con nota del 3 marzo 2004, la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani esprimeva parere negativo, stante la valenza paesaggistica e turistica dell’area di cui al progetto.
Ritardi della Giunta Sanges nella individuazione della localizzazione del Centro di raccolta, mancanza di previdenza nella sua individuazione, ritardi, da parte degli Uffici comunali, nella stesura dei progetti esecutivi, inerzia nel “seguire” la pratica, ed i cittadini perdono la possibilità di fruire di un utile servizio…
Anch’io manifesto il mio disappunto per la lentezza dell’azione amministrativa. Ho pure provato a chiedere all’Amministrazione di verificare se non esistano proroghe per ottenere il finanziamento regionale, se è possibile localizzare una nuova area per la realizzazione del progetto già redatto … ma, ad oggi, l’Amministrazione Sanges non ha dato alcun riscontro alla mia richiesta di informazioni.
A questo punto ogni riflessione la lasciamo ai lettori …