I benefit dei consiglieri comunali
TRAPANI – Sui Bilanci comunali “pesano” i fin troppi viaggi istituzionali di Sindaci e Consiglieri, a spese del Comune – C’è chi propone limiti e regolamenti – Ma l’occasione di allegre scampagnate tra compari a spese dei Cittadini è troppo ghiotta.
Uno dei principali “benefit” di Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali è quello di poter partecipare a “missioni di studio”, con le quali hanno diritto, a spese del contribuente, di girarsi l’Italia, e, perché no, il mondo, per tessere rapporti internazionali nell’interesse e per il prestigio della Città (?) o per partecipare a corsi d’aggiornamento, o convegni di approfondimento, sulle problematiche inerenti lo sviluppo della stessa Città.
La cifra che si destina a questi fini, non è, di certo, lieve e viene da chiedersi se non esistano altre vie (dispense, video-conferenze) per raggiungere gli lodevoli intenti evidenziati, al fine di poter indirizzare le economie, così ottenute, per finalità, direttamente più apprezzabili da parte dei Cittadini.
La vicenda delle “care” missioni è stata aperta proprio da AltraTrapani denunciando, pubblicamente, la partecipazione di cinque Consiglieri comunali di Trapani (Giuseppe Carpinteri e Fabio Bongiovanni, dell’UDC, Salvatore Daidone (DS), Giovanni De Santis e Stefano Nola (Margherita), (quest’ultimo poi rinunciò, per “ragioni istituzionali”) ad un “corso”, da svolgere dal 7 al 10 ottobre, a Bruxelles, dal titolo “Gli Enti locali in un’Europa più grande” e inerente il tema delle “strategie europee per la prevenzione ed il riciclo dei rifiuti, e sull’ambiente urbano” (determina dirigenziale R.G. n.1959).
Il corso organizzato dalla cooperativa palermitana Sicilmed, al costo di 10.000 euro, prevedeva, altresì, nel proprio programma, una gita di un giorno ad Amsterdam per ammirare, anche, le famose vetrine.
AltraTrapani espresse la propria opinione, secondo la quale, i consiglieri avrebbero potuto, svolgere il corso presso la stessa sede di Palermo della Sicilmed oppure, quantomeno, evitare, sia la parte turistica della “missione”, e sia i soggiorni in camera singola (sol questi costavano ai cittadini trapanesi 1.500 euro).
Il consigliere Fabio Bongiovanni (UDC) fu l’unico, ed è per questo da elogiare, dei cinque consiglieri chiamati “in causa” che ritenne doveroso dare delle spiegazioni sulla vicenda.
Fabio Bongiovanni prima protestò, affermando provocatoriamente “mi consegno, senza opporre resistenza, al novello tribunale del popolo insediatosi d’autorità sul web e mi dichiaro prontamente reo confesso così pure da risparmiarvi pure la fatica di emettere il giudizio e la sentenza di condanna già certamente bell’è confezionati come da buona tradizione stalinista … ”, poi si giustificò manifestando “ … non penso che questa missione sia inutile o che sia una pure e semplice scampagnata di quattro allegri compari, né, tanto meno, che nessuno voglia arricchirsi con una vacanza pagata … ”, e chiarendo le finalità proprie del corso, “… che vorrai avere la bontà di riconoscere e rispettare, a meno che qualcuno pensi che non debbano essere svolte alcun tipo di missione, anzi casomai che esse vengano fatte da funzionari, dirigenti e amministratori vari e perché no dai cittadini che lo richiedessero, mentre i consiglieri debbano accontentarsi di svolgere il loro ruolo a livello locale e ringraziare dei già abbastevoli privilegi…”.
Ognuno può trarre i propri giudizi sulle dichiarazioni del consigliere Fabio Bongiovanni.
Tuttavia, la convinzione di ritenere che troppe risorse vengono sprecate in viaggi di studio che poco hanno a condividere con le funzioni principali del Consiglio, che sono di controllo e di indirizzo, non è una convinzione solo della redazione di AltraTrapani, l’ha affermata pure il capo gruppo di Forza Italia, Francesco Briale, che, nella riunione dei capi gruppo consiliari dell’11 settembre 2003, dichiarò che occorre “riservare una rigorosa attenzione alle missioni di formazione, poiché queste possano essere oggettivamente produttive, senza arrecare danni alle casse dell’Ente … aver ribadito tali principi serve certamente a ricordarli nella fase operativa dell’applicazione del mandato di tutti i consiglieri comunali”. Giovanni De Santis, sentitosi chiamato in causa, affermò che il discorso del collega era solo “pleonastico“.
Nella stessa riunione, entrando nello specifico della validità della missione a Bruxelles-Amsterdam, il consigliere Francesco Briale, espresse “a nome del Gruppo di Forza Italia … parere negativo sulla partecipazione della delegazione consiliare alla missione”, proponendo, nel contempo che “per le missioni all’estero, il Comune invii in rappresentanza solo un consigliere, estratto a sorte”. Ovviamente i capigruppo dei DS, Salvatore Daidone, e dell’UDC, Giuseppe Carpinteri, personalmente coinvolti nella vicenda, respinsero la proposta di Briale. Giuseppe Carpinteri aggiunse che “la regola vale per tutte le missioni o non vale”, auspicando, comunque, che “la materia venga regolamentata dalla conferenza dei capi gruppo”.
Il presidente del consiglio comunale, Stefano Nola, sottolineò, quindi, l’importanza dell’argomento poiché “sulla questione delle missioni ha riscontrato il malumore di diversi consiglieri”, proponendo, salamonicamente di “regolamentare la partecipazione dei singoli consiglieri alle missioni istituzionali, assegnando, a ciascuno, un egual budget di spese, pari ad 1/30 del relativo stanziamento di bilancio“.
Ovviamente, questo singolo caso, è solo la “punta dell’iceberg” sulla vicenda delle missioni istituzionali dei nostri “politici professionisti”.
Alla stessa “stage di studio” di Bruxelles, per esempio, partecipò pure il vice-sindaco di Erice, Mione, al costo di 2.000 euro, come da determina sindacale n. 50 del 22 settembre.
E come non ricordare il caso della determina sindacale n. 53 del 2 ottobre 2003, con cui il Sindaco di Erice, Ignazio Sanges, si auto-autorizzò a partecipare ad una missione a New York, dall’11 al 15 ottobre, in occasione del Columbus Day, per “incontrare la nutrita comunità italo-americana, di cui fanno parte numerosi cittadini di origine trapanese ed ericina, portare un saluto ai conterranei, oramai americani d’adozione, istaurare nuovi rapporti di interscambio economico“?
Un saluto ai conterranei, costato 3.000 euro, poichè alla “missione” si aggregarono, successivamente, anche il Presidente del consiglio comunale di Erice, Ninni Simonte (UDC), ed il consigliere di minorenza Nino Oddo (SDI).
Il Sindaco Ignazio Sanges, non stanco del viaggio transatlatico, quindi, con determina sindacale n. 52 del settembre 2003, si assegnò unn nuovo contributo di 800 euro per assistere, dal 17 al 18 ottobre, a Firenze, all’assemblea dell’ANCI, l’associazione dei comuni d’Italia, “importante appuntamento di confronto delle comunita locali“.
Certo, anche ad Erice, c’è qualcuno che alza la voce contro questa uso “spregiudicato” delle “gite di lavoro”: è il caso del consigliere avv. Laura Montanti (Margherita) che sul Giornale di Sicilia del 10 ottobre (pag. 20) dichiara “Non condivido la presenza della delegazione ericina alla manifestazione americana. Occorre approvare un regolamento che disciplini le missioni dei consiglieri comunali e che limiti le spese al 3% della somma prevista in bilancio per il funzionamento degli Organi elettivi“.
Tante parole. Tanti bei propositi. Sta il fatto che, ad oggi, questo Regolamento, ad Erice, come a Trapani, non esiste, e le spese di “missione” continuano a non aver alcun limite, se non quello della “coscienza” degli stessi consiglieri.