Avvenire: I Sindaci s’impegnino per la vita!
La redattrice, poi, continua ricordando come «Ogni volta che un episodio del genere viene alla luce, si riapre la polemica tra chi è a favore di una legge sull’aborto e chi no, e il dibattito etico si arroventa. Dopo alcuni giorni, però, tutto torna come prima, e una pesante coltre di silenzio e indifferenza copre la terribile marcia che stiamo compiendo verso la selezione genetica, travestita da libera scelta dei genitori».
«La 194 ha ormai trent’anni, e li dimostra; forse le servirebbe un tagliando», secondo la Roccella, che individua il problema in «Quella parte della 194 che riguarda la prevenzione non è mai stata messa in pratica, e in tutti questi anni le donne che avevano bisogno di aiuto per diventare madri si sono trovate vicine solo i volontari dei Centri di aiuto alla vita».
Noi siamo d’accordo. Sono tutti d’accordo.
La domanda però è: cos’è, per la Roccella, l’Avvenire, la Chiesa, “prevenzione”?
Forse un’informazione ai giovani sulla sessualità e sul come evitare gravidanze indesiderate? Ma a scuola non si fa, anche per l’opposizione della Chiesa che non vuole che si senta la parola “preservativo” piuttosto che quella della “castità”. Aiutare le madri? Le famiglie? Non è “solo” un problema di denari. Ma di assenza di servizi.
Asili Nido insufficienti (Trapani), quando non inesistenti (Erice).
Trasporti per i minori (verso la scuola ed i, pochi, centri sportivi-ricreativi) inesistenti. Isolamento della madre (con rinuncia al lavoro o alla propria “ricreazione”-attività sociale).
Sono solo alcuni dei primi problemi che la coppia deve affrontare ed ai quali, oggi, non si da risposta.
E sono compiti dei Comuni. Ma sono compiti sempre assenti dal dibattito consiliare fatto, troppo spesso, solo di “Piano Regolatore” e sue varianti e Coppe americhe varie. Ma d’altro canto quali cittadini stimolano a discussioni diverse i nostri sindaci ed i nostri consiglieri?