Io, direttore senza pregiudizi
In maniera molto cortese, qualche tempo fa, mi è stato chiesto se avrei apposto la firma ad un periodico che avrebbe voluto incidere nella realtà politica di Trapani.
Essendo cosciente della distanza che mi separa dall’Editore, come weltanshauung e come impostazione politico-dottrinaria, ne ho voluto cogliere l’aspetto positivo, ossia: cercare di dare a Trapani, di tentare di costruire per Trapani, uno strumento di comunicazione, quale ”Domani Liberi” , per imprimere a questa Città un dibattito, un percorso, che trascenda dalla politica-politicante, dalle pastoie burocratiche e far sì che questa [”Città”] sia degna di tale nome.
Ad iniziare, come esempio ultimo, dalla viabilità ove l’inciviltà e l’indisciplina regnano sovrani e tutti fanno finta di non vedere … e ciò accade sotto gli occhi di tutti, proprio di tutti. Anche di quelli che dovrebbero intervenire.
Io, da ”neofascista” [così genericamente , e molto riduttivamente, vengo definito], da un esponente [o ex] locale di Rifondazione Comunista. Ciò che non mi ha comportato problema; ho superato da tempo la pregiudiziale anticomunista per delle sostanziali motivazioni politiche, dato che ho, consapevolmente, individuato nel capitalismo, nel neoliberismo, nel mondialismo e nell’imperialismo statunitense gli avvoltoi ed i vampiri dei Popoli.
Ho fatto una scelta, anche se, molto probabilmente, temporanea e limitata nel tempo, per ”aiutare” una persona che si batte per migliorare, con le mani dell’impegno politico, civilmente, Trapani.
In parole povere non mi sono voluto comportare, come si dice a Trapani, nei termini del ”Né fai, né lascia fare”.
Non so se, nei mesi a seguire, scriverò alcunchè su queste pagine e se riterrò di ”andarmene via” lo farò in punta di piedi. Così come se Natale Salvo decidesse di ”tesserare” un altro direttore potrà farlo liberamente, accennandomelo. Tutto qui.
Mi auguro solamente che, con coraggio, coloro che scrivono su queste pagine, mettano in risalto tutti i mali, tutte le ingiustizie sociali, tutte le prevaricazioni e tutti gli episodi di diffusa illegalità esistenti.
Leonardo Fonte