Leoluca Orlando a Trapani: Occorre un Governo serio
“Di fronte a Berlusconi che gioca con i colpi ad effetto, con gli slogan che non risolvono i problemi del Paese, abbiamo bisogno di un leader serio”, così ha aperto il proprio intervento l’ex-sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, domenica scorsa all’Hotel Vittoria, a Trapani.
“Romano Prodi può sembrare noioso – ha proseguito Orlando – ma la noia è l’altra faccia della serietà”.
“Non cadiamo nella trappola mediatica dello slogan: meno tasse per tutti, più case per tutti. Non è questa la politica, quella seria, la politica seria è affrontare in modo serio i problemi seri del Paese: non cercare di vincere con uno slogan”.
In questi giorni il centro-destra ha cercato, con gli slogan, di diffondere la paura di un centro-sinistra che aumenterebbe le tasse. Orlando, in proposito, ha risposto con un esempio.
“Ho incontrato un mio amico disoccupato che è preoccupato per la tassazione delle rendite finanziarie: gli ho detto figlio di Dio, non hai piccioli per campare e ti preoccupi delle tasse che colpiscono le rendite del plurimiliardari?”.
Orlando, quindi ha affrontato il tema della “questione morale”.
“Un privato cittadino che ha un compagno di scuola che è diventato mafioso può andare a cena col suo compagno di scuola: a condizione che parlino … di musica. Ma un politico che rappresenta una Comunità non può andare a cena con un mafioso. Auguro a Cuffaro di dimostrare che non ha commesso nessun reato, ma deve andarsene lo stesso. Non lascio dipendere dalla sentenza di un magistrato il mio giudizio politico. Non consento a nessun magistrato di stabilire, con una sentenza, chi può fare politica e chi non la può fare. Se così fosse la politica muore”.
Orlando, infine, ha lanciato un allarme ”Oggi c’è la nuova tangente: non è più il pagamento di una somma ad un politico in cambio di un favore, ma la partecipazione di un politico in carica alle quote di una clinica convenzionata con la regione o la partecipazione ad un’impresa di costruzioni che ha un appalto con un Ente pubblico. Questa tangente distrugge la politica e l’economia”.