L’intervista: Nino Plaja, su Paceco giudizio rinviato
Nino Plaja è un buon avvocato di se stesso “Chiedo di essere giudicato a fine mandato” – ci dice incontrandoci – “L’attività di un Sindaco deve essere valutata al termine del suo incarico, quando ha potuto completare tutti i progetti presentati – nella campagna elettorale – ai cittadini. A quel punto, valutati altresì gli imprevisti accaduti durante il periodo di carica – mi riferisco chiaramente alla dolorosa, ma necessaria, chiusura della scuola elementare Giovanni XXIII – e le scarse risorse finanziarie messe a disposizione anche dal Governo nazionale, tutti i cittadini, col proprio voto, avranno la possibilità di condannarmi, o, come spero, di riconoscere l’impegno profuso, da tutta la mia Amministrazione, per la crescita, in termini di diritti, servizi e vivibilità, della nostra Paceco”.
“Intanto, son certo che questa Amministrazione potrà onorarsi per essere stata quella che ha dato, finalmente, il Piano Regolatore Generale alla nostra città. L’importantissimo strumento urbanistico, vitale punto di partenza per la progettazione dello sviluppo del territorio, si trova alla Regione, al C.R.U., per l’approvazione definitiva, dopo essere stato esitato favorevolmente dal Consiglio comunale”.
Sig. Sindaco, desideriamo soffermarci sulle “promesse” contenute nel programma che ha presentato, nel 2003, agli elettori. Oggi nessun Comune può più permettersi sprechi. Lei aveva promesso la riduzione del numero dei fitti di locali privati, al fine di ridurre le spese correnti, e quindi dirottare su altri servizi ai cittadini le risorse economizzate. A che punto è il suo impegno in questo settore?
“La nostra volontà, che c’era e che c’è ancora, si è subito dovuta scontrare col problema della chiusura delle elementari Giovanni XXIII, dovuta – dobbiamo chiarirlo – alle precedenti Amministrazioni che non hanno adeguatamente investito nella manutenzione, anche straordinaria, dello stabile. La chiusura di questa scuola, unita alla nostra volontà di non dare disagi alle famiglie con l’istituzione dei doppi turni, ci ha costretto ad aumentare il numero dei fitti, spostando 14 aule tra l’istituto delle suore ed i locali dell’ex-centro salus. Come noto, l’Amministrazione, coi tempi tecnici che sono purtroppo necessari, si è mossa per reperire finanziamenti esterni e contrarre mutui per iniziare i lavori che permetteranno quanto meno un parziale recupero della funzionalità della scuola”.
“E’ vero abbiamo ricevuto in eredità, anche dal centro-destra, l’allocazione in immobili privati degli uffici dell’anagrafe, dell’urbanistica e della polizia municipale, nonché della scuola materna, ma stiamo lavorando – in tal senso abbiamo ricevuto una relazione dai tecnici da noi incaricati – per utilizzare l’immobile dell’ex-mattatoio per risolvere il problema, o riattandolo ad un uso pubblico, ovvero dismettendolo e reinvestendo le risorse così ottenute nell’acquisto di immobili idonei alle nostre necessità”.
Il Comune già dispone di altri immobili che tuttavia non sono utilizzati. Per esempio l’ex-Cine Roma, acquistato, nel 1999, dall’allora Sindaco Totò Pellegrino. Resteranno un monumento allo sperpero del denaro pubblico?
“Per ripristinarlo ci vogliono parecchi soldini. La verità è che le scarse risorse del Comune non ne permettono, di certo, il recupero, come non lo hanno permesso al mio predecessore Novara ed allo stesso Totò Pellegrino. Peraltro, le funzioni di sala per conferenze, a cui si pensa potrebbe essere destinato l’ex-cine Roma sono già egregiamente svolte dalla sala della Biblioteca comunale, che è proprio un gioiellino”.
La domanda ci sorge spontanea, ma allora perché Totò Pellegrino, nel 1999, spese una consistente somma, pare 310.000.000 di lire, per acquistare un immobile che sapeva di non essere in grado di far fruire alla collettività? Nino Plaja in proposito non può rispondere.
Certo della necessità di istituire nuovi servizi per la collettività bisogna pur parlarne, atteso che, secondo lo stesso PRG, tra cinque-sei anni, Paceco conterà più di 15.000 abitanti …. I nuovi Centri sociali a Dattilo e Nubia, il consultorio familiare, il potenziamento dell’asilo nido in misura tale da permettere di poter “accettare” anche i bambini inferiori all’anno di vita …
… Qui il Sindaco non ci da speranze, le sue “promesse” elettorali non avranno riscontro nella realtà … di centri sociali nelle frazioni non possiamo parlarne, si dovrebbe far ricorso all’affitto di ulteriori locali privati, per potenziare l’asilo nido occorrerebbe l’assunzione di nuovo personale e l’Amministrazione – da questo punto di vista – non è capace di reperire risorse finanziarie … sul lato dell’estensione dei servizi socio-sanitari, invece, Plaja afferma di puntare, nei prossimi mesi, ad ottenere risultati concreti … “scriverò alla Direzione dell’Azienza Sanitaria Locale n. 9 chiedendo il potenziamento del presidio sanitario già esistente a Paceco, al fine di poter offrire sia nuove consulenze specialistiche e sia – anche in forma non giornaliera – la disponibilità degli importanti servizi offerti dai consultori familiari” …
sig. Sindaco, appena scrive, ci faccia avere copia della lettera … così la pubblichiamo sul giornale, per darle atto dell’iniziativa …Nel frattempo, se l’Amministrazione non può portare concreti risultati a favore dei pacecoti vivi, bisogna ammettere che si sta muovendo a favore dei pacecoti … morti. Il cantiere per la costruzione i 64 nuovi loculi è già avviato …. e si sta avviando la programmazione di ulteriori 400 posti che, di certo, nei prossimi anni … serviranno! I lettori, immagino, si … toccheranno!!
Una richiesta della società moderna, sindaco Plaja, è quella della trasparenza degli atti. Risposta che può essere offerta dalla puntuale presentazione delle Relazioni semestrali, dalla nomina del Difensore civico e dalla pubblicazione di tutti gli atti (delibere di Giunta e di Consiglio, determine dirigenziali) in maniera effettivamente accessibile all’intera platea dei cittadini … pensiamo al sito internet comunale.
“Posso sin d’ora annunciare – afferma il sindaco – che Paceco avrà a giorni il Difensore civico. Tutti i passaggi burocratici sono stati completati. E’ stato fatto – lo scorso agosto – il Bando previsto dalla Statuto ed abbiamo ricevuto la risposta di un unico aspirante, una giovane avvocatessa e nostra concittadina, peraltro segnalata dal suo Ordine professionale. Per quanto riguarda il sito internet del Comune posso impegnarmi che, ad inizio 2006, forse già a gennaio, cureremo un restyling dell’importante strumento e provvederemo a riempirlo di quei contenuti che lei sollecitava … ”.
Certo poi la richiesta principale dei cittadini e sempre la stessa: lavoro, lavoro, lavoro. Su questo fronte Paceco è impegnata nel problema della stabilizzazione degli ex-LSU. Che speranze diamo a questa gente?
“Il mio cuore mi dice di aiutarli tutti, ma la ragione mi risponde che non è possibile. Le risorse finanziarie del Comune per questo intervento, peraltro somme messe a disposizione dal Consiglio comunale nella sua interezza, dalla Sinistra alla Destra, ammontano a soli 220.000 euro annui. Con questa cifra è evidente che non è possibile stabilizzare tutti i 72 lavoratori LSU. Abbiamo chiesto ai sindacati qui rappresentati, la CGIL e la UIL, di concorrere all’individuazione delle figure e degli orari (part-time) più utili alla macchina amministrativa. Nel frattempo, è giunta, sugli LSU, un’altra tegola. I sette lavoratori della Coop. Manzoni che gestisce, per conto della Scuola Media, il “Museo della civiltà contadina” hanno avviato un’azione nei confronti dell’Amministrazione per chiedere l’assunzione degli organici comunali. In una prima fase, l’Ispettorato provinciale del lavoro ha dato loro ragione. Le eventuali ragioni dei lavoratori della cooperativa, affondano le radici in atti firmati dai precedenti sindaci Pellegrino e Novara: abbiamo chiesto ai Sindacati di supportare la nostra azione, il ricorso al TAR che a breve presenteremo, perché sia chiaro: l’eventuale assunzione di tali lavoratori al Comune rappresenterà un pesante ostacolo alla stabilizzazione degli LSU … i Sindacati devono dire da che parte stanno …”.
Ringraziamo … l’avvocato … Plaja per l’intervista, si è difeso bene, ma solo fruendo di altre promesse e spostando il termine per le risposte concrete … gli diamo fiducia sulla parola … ma sig. Sindaco … anche se Lei, come me, ha pochi capelli, sa benissimo che alla fine i … nodi vengono al pettine!