Ricorso IMU: Cosa fare
In questi giorni, tra i contribuenti proprietari di immobili, sta cominciando a farsi strada l’idea, messa in giro dall’ex ministro Tremonti che si possa ottenere un rimborso sull’Imu in quanto questa sarebbe diventata, a parere dello stesso ex ministro,incostituzionale dopo le modifiche apportate dal Governo tecnico.
Sempre secondo Tremonti quest’imposta è una vera e propria imposta contro la proprietà.
Ricevere il rimborso, però, non è così semplice come sembra:
Prima tappa: richiesta di rimborso da inviare al comune. Il contribuente dovrà spiegare le motivazioni per cui rivuole quanto erogato con le rate della tassa, per fare ciò è necessario compilare un modulo che indica una sintetica elencazione di tutti i profili di incostituzionalità su cui si fonda l’Imu nella versione dl Salva Italia (dl 201/2011).
La debolezza da sfruttare per far valere le proprie ragioni risiede nelle modalità di rivalutazione della base imponibile realizzata “senza alcun collegamento con i valori economici reali e sottostanti”.
Seconda tappa: ricorso in commissione Tributaria. Decorsi 90 giorni dalla proposizione dell’istanza ai Comuni, scatta il ricorso alla Commissione tributaria, che può avvenire anche qualora il comune non abbia risposto. In tale occasione, sottolineando l’incostituzionalità dell’IMU si chiede la remissione degli atti alla Corte Costituzionale.
Ricordiamo che secondo Giulio Tremonti l’Imu è incostituzionale perchè infrange l‘articolo 3 (principio di uguaglianza), l’articolo 47 (tutela del risparmio) e l’articolo 53 (principio di capacità contributiva).
Della riuscita del ricorso c’è chi dubita fortemente… ma se si volesse provare….
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