Scacco alla Torre
«Cu vinni scinni, cu accatta acchiana» recita un vecchio proverbio, forse, sconosciuto a Palazzo D’Alì. Al Comune, infatti, hanno deciso di ricorrere alla vendita (alienazione) di diversi beni per riequilibrare il bilancio, che deve veramente stare male per ricorrere ad entrate Una Tantum. In particolare, per 2006, sotto questa voce, sono previsti introiti per 4.109.014 euro.
Il Comune di Trapani precisa che, nella prima tranche, erano «in tutto 47 i lotti – immobili e porzioni di terreno – inseriti dall’Amministrazione tra i beni ritenuti improduttivi e posti, di conseguenza, in vendita» lo scorso 4 settembre, al fine di ricavare, nelle previsioni, almeno 1.857.000 euro.
L’operazione, dal punto di vista finanziario, è sostanzialmente fallita, poiché sono stati aggiudicati solo otto immobili, per un incasso di appena 339.635 euro. Scorrendo l’elenco dei beni aggiudicati, giunge la sorpresa, se non lo sconcerto. Tra gli immobili aggiudicati figurano, infatti, due lotti siti nella via Carosio angolo via delle Arti. Uno al secondo piano è stato aggiudicato provvisoriamente per 126.400 euro, l’altro, quello al terzo piano, per 94.000 euro.
Al piano terra dell’edificio in questione ha sede una storica pasticceria del centro storico (Culicchia), ma, alzando gli occhi al cielo si rivela la sagoma di una torre merlata del XIII secolo, come riportato da una targa gialla a cura dell’A.P.T. La torre si presenta in cattivo stato di manutenzione e poco visibile per occhi non allenati a distinguere il patrimonio monumentale.
Ebbene, trattasi della medioevale Torre Antica vincolata dalla Soprintendenza ai beni culturali sin dal 1913 (vedi sito internet), nonché una delle cinque torri dello stemma di Trapani, come riportato nell’articolo 3 dello statuto della città.
Nell’articolo dello statuto vengono citate le altre torri: Torre Pali al rione San Pietro non più esistente, la nostra Torre Vecchia, Torre di Porta Oscura al Palazzo Cavarretta di proprietà comunale, Torre Peliade nel Castello della Colombaia di recente acquisizione comunale dal Demanio marittimo, Torre del Castello di Terra (Questura) non più esistente.
Sempre nello stesso articolo dello statuto è riportato: Sopra le torri una falce argentea simboleggia la fertilità e la forma della Città. Viene da chiedersi se la fertilità della Città è poi tanta se si vendono i gioielli famiglia?
Altra considerazione riguarda lo stato di conservazione di un bene vincolato facente parte dello stemma cittadino: intonaci caduti, piastrelle in ceramica per rivestimento e una tettoia in cemento al piano terra. Anche questo fa parte della forma della Città?