Siate Liberi: Monito del Vescovo ai giornalisti
TRAPANI – In occasione della visita pastorale che sta compiendo a Trapaniil Mons. Miccichà lancia un monito all’nformazione locale.
Libertà e indipendenza i valori che devono guidare chi racconta i fatti del nostro territorio.
Questo periodiodo è particolarmente caldo sul ruolo dell’informazione. Che qualche volta viene data in maniera un po troppo nebulosa e con effetti nefasti sull’opinione pubblica. Il così detto “Quarto potere” non ha caso è stato chiamto così: attraverso la diffusione di notizie, di fatti (che dovrebbero essere narrati come tali) s creano le coscinze dalle gente ed in essa, volenti o nolenti, si instillano concetti e convinzioni.
Se a questo aggiungiamo che l’informazione, ai giorni nostri, è un bene prezioso e che la nostra società è proprio caratterizzata dal loro rincorrersi il quadro risulta completo. Essa, altresì, è un bene immateriale facile a replicarsi e dal costo assai basso. Il tutto la rende appetibile e, qualcuno, desideroso di manipolarla. Si rischia, insomma, di trasformare ciò che dovrebbe essere uno strumento per “capire” ciò che ci sta intorno in uno strumento “pubblicitario” di movimentazione delle masse, snaturando così a sua vera essenza.
Ad avvertirc di questo rischio anche la massima autorità spirituale cittadina, Mons. Micciché, anche lui, purtroppo vittima inconsapevole (temiamo ancora oggi) di questo gioco distorto dell’informazione. Facciamo riferimento alla faccenda che più di tutto sta tenendo banco a Trapani: il porto e la Coppa America. Purtroppo, n questo ontesto è arrivato il messaggio che WWF vuol dire niente porto e di conseguenza niente coppa america, come è capitato di sentire in questi gorni per bocca della gente comune, la quale si è convinta che “la coppa america non si fa più per colpa degli ecologisti”….
Ma questa p un’altra storia, e chi volesse approfondirla ha modo di farlo scorrendo le pagine di questo spazio.
Tornando all’avvertimento di Mons. Miccichè, si diceva che si è farto portatore di un timore, e cioè che non ci fosse libertà di informazione, così come, in tempi non sospetti, ha fatto la stessa Mariza D’Anna.
Scrivendo una lettera ai giornalisti, il Vescovo ha voluto puntualizzare che agli operatori dell’informazione si chiede “un amore più alla verità, un credo convinto nell’uomo, una onestà di visione della storia e dei suoi processi, un’attenzione alla dimensione dello Spirito come parte viva dell’essere umano.” perchè, prosegue il prelato “un’informazione corretta, civile, onesta e veritiera è veicolo di umanità nuova, supporto per un vivere più dignitoso e più equo. Confidiamo nell’onestà intellettuale.” il suo invito procede invitando a non giocare con la propria personalità: “Non giocatevi la vostra professionalità vendendovi al primo padrone che vi offre di più. La libertà interiore non si può barattare per un piatto di lenticchie. Le risse ideologiche non giovano alla verità, non giovano soprattutto a costruire un socio-politico limpido e solare. Il tenebroso delle alchimie politiche non affascini il mondo dell’informazione: siate fieri della vostra indipendenza e libertà”
A nostro parere, meglio di così non si poteva esprimere.