Fine del sogno: l’Ideal non c’è più
TRAPANI – L’ex-cine Ideal era all’asta. Il Comune doveva partecipare per “regalare” un centro culturale alla Città. Ma è stata la farsa. Difronte alle offerte di altri privati il sindaco di Trapani ha rinunciato. Il cine Ideal va alla Ma.ce.tra. un’impresa edile di M.A. Marceca. Cosa ci sta dietro?
La sconfitta del sindaco Fazio, all’asta di lunedì scorso, presenta lati enormemente oscuri.
Intanto priva la Città della possibilità di disporre di una struttura pubblica a servizio della Comunità per la proposizione di attività culturali, di convegni e dibattiti, come centro di aggregazione giovanile. La mancata acquisizione, da parte del Comune, e la sua idonea ristrutturazione, di certo, arrestano il processo di sviluppo e ripopolamento del Centro storico.
La sconfitta del sindaco Fazio, inoltre, getta degli inquietanti segnali politici.
Non solo può segnare una rottura col neo-assessore Livio Marrocco (AN) che, già da consigliere, nei mesi scorsi, in tempi non sospetti, aveva fortemente perorato la causa dell’acquisto dell’Ideal.
Ma, soprattutto, segna un segnale enormemente negativo nei confronti dell’intero consiglio comunale, dopo tutto il massimo organo di rappresentanza democratica della Città, lo scorso 16 settembre, col un voto concorde sia del centro-destra e sia del centro-sinistra (colle uniche strane ed inspiegabili eccezioni del consigliere Giuseppe Barbara e del consigliere Stefano Nola) aveva dato carta bianca al sindaco per proporre dei rilanci tendenti al positivo esito della gara d’asta.
Il ritiro dall’asta del sindaco Fazio, molto prima del raggiungimento del valore di perizia (pure esso inadeguato poiché risalente al 1993), è uno schiaffo alle istituzioni democratiche ed alla Città e anche getta un’ombra oscura sull’atteggiamento del sindaco.
Perchè ha rinunciato? Lui si “difende” ho voluto risparmiare, colla stessa cifra ristrutturerò Palazzo Locatelli e lo trasfermerò in centro culturale (ma non doveva essere un teatro?).
Ma chi gli crede?
E’ giusto auspicare che, nel tempo previsto dalle norme (dieci giorni dallo svolgimento dell’asta) il sindaco mostri la capacità e l’effettiva volontà nell’operare, in maniera trasparente, nell’interesse della Città, e che, pertanto, provveda al rilancio del 1/6 sul prezzo raggiunto al fine di riaprire l’asta.
Ma il sindaco, duro, presuntuoso ed arrogante, tornerà sui suoi passi, ammetterà l’errore e proporrà il rilancio al Tribunale?
Crediamo proprio di no. Ed allora perchè questa farsa? Perchè mostrare sincero (!) interesse, fare una delibera di Giunta, convocare una seduta straordinaria del consiglio per avere la disponibilità di bilancio, perchè chiedere carta bianca sui rilanci?
Eppoi, perchè perchè questo silenzio “assordante” sull’argomento? Marroco che dice, il centro-destra che dice? Nulla.
Cosa è successo, allora, quel lunedì mattina 20 settembre nell’aula del Tribunale? Cosa ha visto, con chi ha parlato il sindaco tale che ha cambiato evidentemente idea? Che interessi ci sono dietro e di chi?
E sopratutto, sapremo mai la verità?