Le strisce blu erano illegali
Il servizio di “strisce blu”, ovvero di parcheggio a pagamento, nel Comune di Erice, dal 1 luglio scorso, era «giuridicamente inesistente»! In altre parole illegale. Insomma la proroga del rapporto, tra l’Amministrazione comunale e il gestore del servizio, la S.I.S. di Perugia, era «nulla a causa della mancanza di un rapporto formale di affidamento».
La vicenda era nata a seguito di una nota indirizzata, il 2 agosto scorso, dal consigliere Franco Mazziotta al Sindaco ed al Segretario comunale, nella quale contestava la «la proroga del servizio di gestione dei parcheggi (non l’affidamento) senza considerare che la concessione nel frattempo aveva cessato tutti gli effetti e non era quindi in alcun modo prorogabile».
Il consigliere concludeva denunciando «responsabilità gravissime, forse di natura penale, per il fatto che sono state riscosse illegittimamente canoni non dovuti dagli Utenti e si è permesso alla Ditta [la SIS, NdR] di introitare un corrispettivo chiaramente illegittimo in quanto non legittimato da alcuna concessione».
A stretto giro di posta, il giorno 3, aveva risposto il Segretario comunale di Erice, avv. Gian Paolo Di Giovanni,sostenendo, in una nota indirizzata al Sindaco ed al Comandante dei Vigili, che «il rapporto fino al 18 luglio 2007 è privo di qualsivoglia fondamento giuridico, difettando un provvedimento di affidamento anche sul piano materiale» e che, per il periodo dopo il 18 luglio, la determina dirigenziale n. 33 della Dott.sa Clorinda Di Franco, Comandante dei Vigili di Erice «non statuisce in sede di dispositivo l’affidamento provvisorio in sede tecnica, nelle more dell’espletamento della gara di affidamento». In sostanza «in termini dispositivi, nessun affidamento è stato mai concesso»!
Sin qui i fatti. Restano, ora, da chiarire le responsabilità amministrative ed economiche per i danni causati agli automobilisti ed alla Casse del Comune. Responsabilità che sembrerebbero gravare sul Comandante dei Vigili Urbani dott.sa Clorinda Di Franco, per aver emesso il provvedimento di “proroga” del servizio in ritardo (il 18 luglio rispetto alla scadenza del 1 luglio) e in assenza dei termini formali essenziali (la determina “prende atto della proroga” piuttosto che “disporla”).
Nei confronti del responsabile il sindaco Tranchida ha chiesto che siano avviate, a cura del Segretario comunale, le procedure disciplinari opportune, financo il licenziamento.
Non sono, tuttavia, da nascondere le pesanti responsabilità “politiche” del sindaco Giacomo Tranchida.