Trapani navigando: si promuove il turismo nautico
Si chiama Trapani Navigando Spa la nuova società collegata, tramite Italia Navigando Spa, all’ Agenzia nazionale Sviluppo Italia che avrà il compito di «adeguare e gestire le infrastrutture portuali riservate alla diportistica». Lo scorso 13 marzo 2003, con delibera n. 28, il Consiglio comunale ha dato il via libera alla convenzione tra il Comune ed Italia Navigando. Nell’atto si afferma chiaramente che «Il Comune individua nella portualità turistica e nel turismo nautico uno dei settori di sviluppo economico e sociale».
La pre-regata Vouitton Cup, pertanto, rappresenta una decisiva “vetrina” per la proposizione delle acque trapanesi in generale, e dello scalo di Trapani in particolare, tra gli itinerari del turismo “nautico”.
L’Evento, tuttavia, avrà un “seguito” se Trapani saprà offrire adeguate strutture per ospitare, in futuro, tali “turisti”. In tale contesto, quindi, si inserisce la realizzazione di un mega-porto turistico da 1.420 posti barca, proposto da Italia Navigando sulla parte nord del porto, davanti il viale regina Elena. La struttura sarebbe completata da ampi fabbricati di servizio a terra (uffici, negozi, ristoranti, capannoni per rimessaggi ed officine, distributori carburante).
Il progetto del porto turistico, tuttavia, è da mesi fermo sul tavolo dell’Autorità Portuale, al fine di ricevere la necessaria concessione demaniale cinquantennale, ed a gennaio una “Conferenza di servizio” si sarebbe conclusa con un nulla di fatto.
Pare che siano la Regione e la Provincia di Trapani ad aver qualcosa da eccepire. Sul tavolo della Autorità Portuale anche una “opposizione” di Italia Nostra. Secondo l’opinione dell’Associazionele banchine e dighe foranee della nuova struttura creerebbero una “strozzatura” al porto mercantile che non gioverebbe ai movimenti in entrata ed uscita delle navi, mentre i fabbricati avrebbero un eccessivo impatto sulla sistemazione urbanistica del Centro Storico.
Italia Nostra, pertanto, ritiene necessario che il progetto venga ridimensionato prevedendo una sola darsena, tra il Lazzaretto e la Colombaia, nonché il recupero, restauro ed utilizzazione – a servizio – di tali due strutture.
L’ipotesi che il futuro della Colombaia sia, comunque, segnato e che anzi, non sarebbe impossibile la sua cessione ai privati di Trapani Navigando è rilevabile dall’esame della convenzione «Al fine di consentire l’ingresso del Comune di Trapani nella compagine sociale, ci si impegna ad operare … un aumento di capitale sociale da riservare in esclusiva al Comune di Trapani, di importo necessario a far acquistare al Comune medesimo una quota di partecipazione al capitale sociale non inferiore al 10% e non superiore al 20% del totale, anche mediante conferimento di beni».22