L’intervista: Antonietta Calamia sul Centro Storico
La Giudecca è un simbolo storico-culturale di Trapani, ma l’immobile è di proprietà di privati. Si dovrebbe intervenire, invece, per renderla fruibile ai cittadini, per trasformarla in area museale che racconti la storia della Comunità ebrea di Trapani, in luogo d’incontro interculturale e di pace, tra le comunità politico-religiose cattoliche, ebraiche e, perché no, mussulmane. Ne parliamo col consigliere Antonietta Calamia (UDC).
L’Amministrazione ha mai pensato ad un progetto di recupero della Giudecca?
“Sarebbe una cosa bellissima poterla rendere fruibile. Se il privato collabora, ed il Comune pone delle iniziative penso che le cose si possono fare, … Ad oggi l’Amministrazione non ha prestato attenzione a questa situazione, presa da altre cose che sta facendo. Certo tutti i discorsi sono belli, ma bisogna rendersi conto che l’Amministrazione comunale per investire, non dico che deve trovare dei vantaggi, ma certi investimenti sono un optional, nel senso che deve dare delle priorità essenziali”.
Intanto la Giudecca è sporca, abbandonata, pericolante …
“Tanti immobili che si trovano nel Centro Storico non sono abitati e sono pericolanti. Qua il problema è che non si riescono a rintracciare i proprietari degli immobili”.
Lo sviluppo della Città è legato all’approvazione del Piano Regolatore Generale … riuscirete ad approvarlo prima delle elezioni 2007?
“Il Presidente del Consiglio vuole discuterlo al più presto. Certo, sul PRG ci sono diverse prese di posizione, magari il Piano ha dei lati positivi e dei lati negativi”.
Ma il Centro storico è abbandonato dagli abitanti, è sede solo di bar, ristoranti ed alberghi. E’ questo il Centro storico che la Giunta vuole?
“C’è la tendenza del trapanese a tornare nel Centro storico” ma non si trovano le abitazioni, Antonietta, aggiungiamo noi.
“Si perché – precisa – queste catapecchie che noi abbiamo lasciato 30-40 anni fa, costano, ora, un occhio”.
Allora dopo l’approvazione del PRG non si potrebbe costituire, magari insieme allo IACP ed ai privati, una STU, Società di trasformazione urbana, che rilevi i vecchi immobili, li ristrutturi e li assegni ai cittadini?
“Non parliamo di iniziative con l’IACP, un Ente che è carente nella sua attività”.
“Il Centro storico si sta sviluppando in funzione del Porto. Se dopo l’Evento si riesce a fare il dragaggio, e se il nostro porto riesce a fare concorrenza a Palermo, e se si riesce a fare attraccare un paio di navi crociera, penso che fra 5-6 anni noi a Trapani vivremo la giornata e la vita in maniera diversa”.
Intanto i cittadini che vivono sulle mura di tramontana aspettando la sistemazione della loro strada, oggi ridotta ad un cacatoio umano. Intanto la Torre di Ligny aspetta la piena valorizzazione e fruizione.